Vorrei saltare su quei quadrati numerati, sapendo che tra poco mia mamma mi chiamerà per dirmi che è tardi, che dobbiamo andare a casa per la cena. Vorrei che fosse un sabato di maggio, perché significherebbe che domani non si va a scuola e che nell’aria c’è quel caldo dolce e delizioso. Vorrei che domani fosse il giorno libero della mia mamma, per poterle dire che, se si può, io voglio restare piccola per sempre e che, se solo fosse possibile, io starei con lei per sempre.

Ho scattato quella foto durante un viaggio. Non il più bello che abbia vissuto, perché anche in viaggio può accadere qualcosa di brutto. Una grande certezza si stava sgretolando sotto i miei piedi e io non desideravo altro che essere una di quei bambini. Ogni volta che qualcosa destabilizza il mio presente, io li guardo e desidero con tutto il cuore di tornare indietro, di vivere sapendo che, in ogni caso, la mia mamma avrebbe sistemato tutto.

Questa non è la soluzione: non sono più una bambina e nessuno risolverà dei problemi per me. Però, anche solo per qualche minuto, sento quegli odori, quei rumori, la serenità nel cuore che basta per poter andare avanti.